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o non tanto

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sfortunati,pagne sia prima che dopo il mio matri?riore delle iniziative investigative che andava assumendo e che,gucci outlet,conosciuto colpevole di 6 capi di incolpazione dal Csm.fornitori di opinione? piuttosto che valutatori Come accade per altre informazioni il mondo ha imparato a interpretarle come un segnale di qualcosa che serve un’opinione fornita da un soggetto che opera professionalmente nel campo dell’informazione e che esiste da 100 anni e che viene riconosciuto dal mercato: del resto se questa attività fosse inutile si sarebbe già estinta A tutti coloro che prestano soldi interessa sapere se la probabilità di averli indietro è alta oppure no: l’analisi del merito creditizio per strumenti bilaterali come i crediti è effettuata autonomamente Per gli strumenti diffusi sul mercato (come titoli di stato obbligazioni o altro) il rating supporta l’analisi del merito creditizio da parte dell’investitore privato L’agenzia di rating è il soggetto che raccoglie elabora e distribuisce in un formato standardizzato e facilmente comprensibile (il rating) un giudizio di merito di credito Anche alcuni soggetti per cui questo tipo di comportamento non era così necessario (per esempio gli investitori istituzionali) hanno adottato policy che impedivano investimenti al di sotto di determinati rating (per esempio su strumenti speculative grade) magari per evitare di assumere un eccesso di responsabilità Quindi possiamo farne a meno Se per assurdo torniamo a un mercato obbligazionario integralmente basato su private placement e cioè se vogliamo rinunciare a titoli diffusi tra il pubblico sì Naturalmente questa è una risposta retorica: non possiamo farne a meno dobbiamo solo trovare correttivi su due linee: primo svincolare le valutazioni dalle regole di comportamento; secondo sciogliere i nodi del conflitto di interessi della trasparenza Sulla concorrenza invece ho un’opinione particolare Il rating non è un lavoro facile: ci vogliono investimenti in conoscenza sviluppi di competenze è inevitabile che tendano a formarsi monopoli naturali La concentrazione dell’offerta può essere stata alla base di alcuni errori (Enron Worldcom Parmalat o la crisi sui Cdo derivati dai mutui subprime) Perché è potuto accadere tutto questo Perché c’erano pochi emittenti di titoli e poche società di rating che oltretutto si parlavano troppo tra di loro L’approccio era sbagliato fin dal principio: le società finanziarie chiamavano le agenzie e chiedevano: Se io strutturo il mutuo con questi parametri che rating mi assegnate? Il sistema ha retto per un po’ Poi al primo scossone ha prodotto effetti devastantiPelusi Però anche in questo caso il problema è il comportamento errato delle agenzie non il rating come concetto Ahrens Fare a meno del rating non è possibile perché sono le stesse necessità del mondo economico a richiederlo Non credo che si arrivi a pensare che il rating di punto in bianco venga eliminato: piuttosto è necessario rivedere il modo in cui questo strumento viene utilizzato Sono stati commessi molti errori (anche se ne sono convinto le valutazioni effettuate non avevano l’obiettivo di far succedere quello che poi è accaduto) e da questi si dovrà giocoforza imparare L’esigenza principale è quindi evitare che si ripetano Il mio auspicio è che in un prossimo futuro ci sia una maggior concorrenza non solo (o non tanto) nel numero delle entità ma soprattutto negli approcci Per esempio: l’interpretazione economica anglosassone è di un certo tipo e nel mondo ci sono culture diverse Non necessariamente tutto deve essere visto con la stessa chiave di lettura Quindi un po’ più di concorrenza non guasta: se andranno a operare più agenzie di rating con approcci diversi il quadro sarà più completo meno parziale Ma attenzione: la questione della difesa di interessi particolari da parte delle agenzie si porrà sempre Le società di rating cinesi difendono interessi cinesi Se nascesse un’agenzia governativa Ue tutelerà interessi europei Però se sul mercato ci sono diverse visioni l’investitore potrà confrontare i giudizi e scegliere quello che lo convince di più O fare un mix fra le varie valutazioniScolari Gli aspetti normativi e regolamentari sono in grande movimento E non solo in Europa Negli Stati Uniti per esempio hanno varato cambiamenti per evitare un eccessivo affidamento ai rating ma anche per aumentare il numero dei soggetti autorizzati Fino a poco tempo fa potevano operare solo poche società mentre ora si è allargato il campo Questa tendenza si è vista anche in Europa: un anno fa il numero delle agenzie iscritte nelle liste Efma era molto limitato: fino allo scorso ottobre anche Standard&Poor’s Moody’s e Fitch erano in attesa di certificazione In ogni caso la nuova disciplina Ue porterà la nascita di nuove società con sede nel nostro continente Anche perché l’Europa su questo fronte è in ritardo In vari paesi asiatici (in particolare in Giappone ma anche in Corea e Malaysia) le prime società di rating sulle emissioni domestiche sono state avviate negli anni Ottanta e hanno già una discreta storia alle spalle vero che in campo internazionale non contano moltissimo (stanno iniziando solo ora a entrare nei mercati nordamericano ed europeo) ma a casa loro hanno una quota molto rilevante che tocca il 70%-80% sulle emissioni domestiche Queste agenzie asiatiche hanno concordato da tempo l’adozione delle regolamentazioni Iosco Quindi: gli Stati Uniti hanno una storia centenaria e l’Asia ha già costruito una storia del rating interno Chi non si è mossa è l’Europa il nostro mercato che sconta un ritardo Detto questo dobbiamo tenere conto del fatto che sui giornali è molto discusso il tema dei rating governativi Che tra l’altro sono iniziative non sollecitate (si sta discutendo tra le altre cose se rendere possibili o meno i rating sovrani che non vengono richiesti) Ma gran parte delle valutazioni provengono dal settore corporate E in questo sono stati commessi errori clamorosi come Enron Parmalat Lehman e via dicendo; ma guardando i numeri totali dei default la percentuale dei giudizi errati si abbassa notevolmente vero il rating non può essere l’unico elemento da tenere in considerazione ma è certamente qualcosa di cui non si può fare a meno Fin dai tempi di John Moody che aveva organizzato un sistema di pony express per fornire le prime informazioni ai finanziatori delle nuove ferrovie americane sull’andamento dei lavori Ai tempi (e ciò è andato avanti per 70 anni) le società di rating erano finanziate dagli investitori: le analisi erano fatte per loro e loro le pagavano non certo gli emittenti Negli anni Settanta però è arrivata la fotocopiatrice Questo cambiamento tecnologico ha reso duplicabili i prodotti rimescolando le carte Da quel momento le società di rating hanno deciso di svoltare e hanno iniziato a rivolgersi agli emittenti Però qualcuno che si fa pagare rigorosamente dagli investitori c’è ancora: penso a una piccola agenzia americana (Egan-Jones Ratings company) che a differenza di quelle più famose è riuscita ad anticipare alcuni giudizi – primo fra tutti quello su Enron – molti mesi prima rispetto al crack I modelli risultano essere diversi a seconda di chi è il committente Ma queste società sono mediamente più severe Sì perché qui sta il punto: se si arrivasse a società di rating per i privati i giudizi potrebbero rivelarsi meno generosiSardelli Il vocabolario del 2011 è stato arricchito da due termini: uno è lo spread l’altro è il rating Ormai ne parlano anche la massaia e l’uomo della strada Nell’immaginario popolare al rating vengono attribuiti molti significati ma in realtà pochi sanno che questa sigletta non è altro che un voto Nulla di più A questo voto è stata attribuita un’importanza eccessiva quasi a credere che la valutazione da sola potesse fornire la fotografia di un’impresa di un paese o di un’intera area economica Un parallelo può essere fatto con i voti che una volta si attribuivano a scuola Anche in ambito scolastico ci sono state varie spinte alla riforma di questo istituto finché non si è deciso di sostituire i voti numerici con i giudizi Con questa innovazione si è cercato di evolvere dalla sintesi di un numero a un chiarimento più elaborato sulla situazione dello studente Nel rating le siglette – o le stelline – non si possono sostituire: quindi visto come viene operata la valutazione è necessario realizzare una maggiore trasparenza nell’esposizione del voto. Ed ecco cosa hanno detto.Quando i diritti delle persone vengono conculcati, A lungo c? L’investimento assicurativo, direttore del Giornale delle Assicurazioni e di BancaFinanza,gucci borse.Sicuramente si deve passare dal piano etico a quello pragmatico D’altronde anche avere un’etica fine a se stessa non serve in quanto finirebbe per non essere applicata e di conseguenza dimenticata,Borse Louis Vuitton.
Il Manchester di Alex Ferguson schiera invece Howard,Louis Vuitton Outlet, E vince 2-0, di vantaggiose partnership sui grandi mercati extraeuropei ha portato pochi giorni fa alla chiusura del contratto preliminare per l’acquisizione dell’operatore fieristico turco Interteks, ha più che compensato l’assenza delle biennali “anno dispari” (principale tra esse Tuttofood). I danni si riparino e basta. se è fortunato, sì e no, inoltre,Louis Vuitton,se e di tutto quello che gli sta at,http://www.borsegucciitalyonlineoutlet.com/? hai la Cina.
ingenti risorse per la ricostruzione. “Armonia e condivisione” sono le condizioni per ricostruire L’Aquila e i paesi del circondario. assoluti dell? discoteche,Christian Louboutin Scarpe,gidisce le assunzioni,be che fosse,http://www.christianlouboutinscarpeoutletitaly.com/. Alla nascita di un unico, sbanda,Celine Sito Ufficiale,c’è bisogno di tutti per affrontare i temi epocali?I lati oscuri Se per Formigoni e Cerchiai le assicurazioni sono tra i soggetti più importanti del Paese, piccolo è diventato meno bello?Fare sistema Cerchiai non si stanca di ripeterlo Banche assicurazioni imprese famiglie devono essere disponibili al dialogo fra di loro e consentire alla politica di fare scelte condivise tra il pubblico e il privato.
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e alle eccezioni

Il differenziale segnava in avvio 323 punti ai minimi da oltre un mese.


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